Guida aggiornata ai sottogeneri del fantasy: Contenuto, Parte IV
Pensavate avessimo finito? E invece no! Ci sono ancora un po’ di sottogeneri del fantasy da scoprire! Se vi siete persi le puntate precedenti, sappiate che abbiamo deciso di dividere questa lunga guida in due grandi categorie: “Tono” e “Contenuto”. Quest’ultima abbiamo dovuto suddividerla in ben quattro puntate (Parte I, Parte II, Parte III).
Ma, croce sul cuore, con questo articolo concludiamo il ciclo dedicato ai sottogeneri del fantasy!
Swashbuckling Fantasy (Cappa e Spada)
Cosa c’è di meglio di vedere i nostri beniamini dondolare da un candelabro, saltare su pesanti tendaggi di velluto e piombare (con grazia) sul nemico a spada sguainata? Se la vostra risposta è “Niente!”, questo è il genere che fa per voi. Il fantasy cappa e spada promette storie allegre, dove pericoli e incredibili imprese non pregiudicano ai protagonisti amore, divertimento e ubriachezza. Che sia l’eterna lotta tra il bene e il male, oppure la salvezza di una donzella in pericolo, la scalcagnata banda di eroi saprà dare filo da torcere ai suoi antagonisti. L’amore trionferà e la lealtà sarà ricompensata.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: La principessa sposa di W. Goldman
Swords and Planets
Questo sottogenere ha avuto un picco di popolarità nei primi anni ’90, salvo poi essere sorpassato da High Fantasy e Hard Sci-fy. Sebbene all’epoca romanzi swords & planets fossero piuttosto considerati di fantascienza, al lettore contemporaneo l’ingenuo approccio alla scienza e le tecnologie datate fanno piuttosto pensare al fantasy – da qui la sua presenza in questa lista. Di fatto, i romanzi swords and planets sono storie di avventura ambientate su altri pianeti. La contemporaneità di viaggio interstellare e quotidianità medioevale causa un evidente ossimoro in termini di ambientazione. Che è alla radice del lento abbandono del genere da parte di lettori sempre più abituati a un worldbuilding realistico e coerente. Le trame sono decisamente scevre di colpi di scena: un aiutante giovanotto viene magicamente trasportato su un pianeta alieno. Qui l’eroe deve fare i conti con la barbarie locale, combattere qualche mostro tentaculuto, fuggire, salvare una principessa e diventare re. Ovviamente, tutti gli alieni di questi pianeti sono antropomorfi e flirtano come i terrestri.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Sotto le lune di Marte di E. G. Burroughs
Swords and Sorcery
Considerato come uno dei sottogeneri pionieri del fantasy, lo swords & sorcery rimane una pietra miliare del canone fantastico. Se il suo fondatore viene generalmente considerato l’autore Robert E. Howard (fine anni ’20), è però solo negli anni ’60 che viene coniata l’etichetta swords & sorcery, per indicare storie i cui protagonisti imbracciano le spade per scontrarsi con stregoni muniti di bacchette. In mondi dall’ambientazione medioevale, si muovono quindi eroi (rigorosamente maschi, è tristemente noto che i personaggi femminili di queste storie siano sottosviluppati, utilizzati solo come love interest, o peggio ancora, destinati a morire dalla prima pagina per giustificare le azioni del marito/fidanzato/amico del cuore) e divinità, demoni e poteri occulti. Le battaglie servono soprattutto a mettere alla prova la virtù del protagonista e testarne il valore umano; perciò spesso alla dicotomia tra bene e male si sostituisce una morale ambigua e con pochi assoluti.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Conan il barbaro di R. E. Howard
Ucronia
Le storie di questo sottogenere del fantasy sono ambientate in una realtà alternativa, in cui la storia ha seguito un corso differente. Può trattarsi di una linea temporale parallela in cui non è avvenuta un’importante scoperta scientifica, oppure dove una figura storica di rilievo non è mai nata. Trattandosi ancora una volta di una definizione piuttosto vaga, l’ambientazione può spaziare da una realtà con minimi cambiamenti rispetto alla nostra, fino a una del tutto diversa (“Occidente” di Mario Farneti).
Un consiglio: secondo il buon Tolstoj, se anche Napoleone non fosse mai nato, la campagna di Russia sarebbe avvenuta ugualmente – prima di scrivere un romanzo di ucronia, pensate bene a quale sia la vostra idea di Storia!
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: La svastica sul sole di Philippe Van Dick
Urban Fantasy
L’urban fantasy è principalmente definito dalla sua ambientazione urbana, terrestre e contemporanea. Ogni altro tentativo di caratterizzazione è ostacolato dalla varietà di titoli a cui è stata appiccicata questa etichetta. Negli ultimi anni, l’urban fantasy si è appropriato di elementi tipici del supernatural fantasy (la presenza di creature quali vampiri, fate, licantropi), del paranormal romance (la storia d’amore tra umani e creature magiche), crime fiction (la presenza delle forze dell’ordine, o di un giallo da risolvere), via dicendo.
Grazie alla sua natura ibrida e a questo cannibalismo interno, nonostante sia nato soltanto negli anni ’90, l’urban fantasy si è affermato come uno dei capisaldi della narrativa fantasy.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Nessundove di N. Gaiman
Via della Seta (Oriental Fantasy e Arabic Fantasy)
Una delle più recenti aggiunte a questa lista, è un fantasy ammantato di orientalismo. Non stiamo parlando della comparsa nelle nostre librerie e biblioteche di traduzioni di autori del medio o estremo Oriente, ma piuttosto della fascinazione per le atmosfere del continente asiatico.
Interminabili deserti, jinn e spiriti, una preoccupante densità di turbanti, scimitarre e ballerine di danza del ventre fanno da cornice alle avventure fantastiche di eroi dal fascino esotico.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Il trono della luna crescente di S. Ahmed
Weird West
La legge e il caos, folklore e industrializzazione, reale e soprannaturale, all’ombra della frontiera. Nella straordinaria combinazione di esplorazione e scoperta fornita dallo scontro tra mondi e civiltà c’è giusto lo spazio per un pizzico di magia. Un po’ fantasy, un po’ soprannaturale, e molto western: il weird west è un sottogenere versatile, che attraversa ucronia, steampunk, flintlock e gunpowder fantasy.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: La torre nera di S. King
Wuxia
L’ultima voce della nostra lista aggiornata ai sottogeneri del fantasy arriva da molto lontano. Il termine wuxia, formato da wu (“marziale”, “militare” o “armato”) e xia (“onorevole”, “cavalleresco” o “eroe”), compare per la prima volta alla fine della dinastia cinese Qing per indicare un genere di narrativa d’avventura militaristica.
Basato quindi sulla tradizione cinese e (almeno prima del 1919) sui valori del confucianesimo, il fantasy wuxia prevede un protagonista abile nelle arti marziale e animato da un forte senso di giustizia.
Sebbene la magia sia presente e gli avversari siano spesso creature soprannaturali, l’eroe si batte contro i propri nemici contando principalmente sulla propria abilità e sul supporto dei suoi compagni. In un certo senso, il wuxia rappresenta l’equivalente cinese dello sword and sorcery; una volta che sostituiamo il medioevo europeo con una Cina imperiale alternativa, infusa di una dimensione mitica.
TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Volpe volante della montagna innevata di J. Yong
Siamo giunti alla fine di questo viaggio. Ma se avete qualche domanda circa la nostra guida, o vorreste maggiori informazioni su un determinato sottogenere del fantasy, non esitate a domandare! 😉
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Guida per Tono, Parte 1
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