Guida aggiornata ai sottogeneri del fantasy: Tono

Sull’onda dell’imprevisto successo del mio articolo sui sottogeneri della narrativa fantasy, (ormai datato, vista la rapidità nell’evoluzione del mercato librario internazionale) ho deciso di tornare sull’argomento e approfondirlo. Una rapida ricerca in rete rileva ad oggi l’esistenza di oltre 70 sottocategorie del genere fantastico, una quantità decisamente superiore a quanto un solo articolo possa trattare… Ma noi non ci lasciamo certo scoraggiare! Abbiamo diviso questo interminabile materiale in ordine alfabetico, e in ciascuna categoria presenteremo un romanzo rappresentativo a titolo esemplificativo. Noterete che abbiamo deciso di mantenere la gran parte dei sottogeneri in lingua inglese. La narrativa anglofona rappresenta ancora il principale punto di riferimento per il fantasy, perciò è inevitabile che molte delle nostre etichette vengano da oltreoceano. 

I più popolari sottogeneri sono stati suddivisi nelle categorie “contenuto” e “tono” e presentati in ordine alfabetico. Questa divisione non deve intendersi assoluta, in quanto è nella natura del fantasy sfuggire le facili categorizzazioni e contaminarsi. Inoltre, la divisione in “tono” tende a essere più ampia di quella per contenuto – perciò apriremo la nostra rubrica con questa.

Allegoria

L’allegoria è definita come una figura retorica che consiste nell’affidare a un’immagine un senso diverso da quello letterale delle parole che la compongono. Per estensione, il genere allegorico fa riferimento a storie nelle quali alla componente puramente narrativa si somma un sottotesto filosofico, religioso o politico. Sono romanzi allegorici “La fattoria degli animali” di Orwell, oppure “L’Alchimista” di Coelho, in quanto entrambi funzionano su due livelli: uno per così dire superficiale, in cui si descrive un intreccio di eventi, e uno meno evidente, che racchiude un’ulteriore componente di significato. Sebbene sia possibile apprezzare un’allegoria anche fermandosi alla superficie, è nella sua piena comprensione che essa acquisisce la propria dimensione.

La natura immaginifica del fantasy lo rende terreno particolarmente fertile per l’aggiunta di una componente allegorica. A essa possiamo ascrivere il successo della narrativa distopica degli ultimi anni, volta a mascherare dietro l’innocua facciata di romanzi per ragazzi una forte critica della società attuale, del totalitarismo, o della condizione femminile. Si tratta di un’invenzione di tendenza rispetto ai romanzi del secolo scorso, che sfruttavano la componente fantastica nella sua accezione più romantica e fiabesca per descrivere percorsi di crescita (“Alice nel paese delle meraviglie”), di tensione sociale (“Il mago di Oz”) o di natura religiosa (“Lontano dal pianeta silenzioso”, “Perelandria”, “Quell’orribile forza”).

TITOLO RAPPRESENTATIVO: Le cronache di Narnia di Charles Lewis

Fantasy Comico

Se ne avete abbastanza dei soliti cliché che popolano le pagine del fantasy tradizionale, siete nel posto giusto! Il fantasy comico nasce proprio per prendere in giro cavalieri senza macchia e damigelle in pericolo. Anche in questo sottogenere spesso la componente umoristica si mescola con una critica della società o della natura umana.

TITOLO RAPPRESENTATIVO: I romanzi di Mondo Disco di Terry Pratchett

Dark Fantasy

Abbandoniamo le atmosfere ridanciane del fantasy umoristico per piombare in quelle cupe e tetre del dark fantasy, che unisce elementi fantasy con altri horror. Nato come variante del genere horror, il dark fantasy si sta imponendo come genere a se stante grazie al boom dei romanzi dedicati a vampiri e altri non-morti. Infatti, dalla tradizionale rappresentazione di vampiri e licantropi propria dell’horror si è passati a una in cui ai mostri è attribuito un lato umano. O viceversa: chi sia il mostro diventa la domanda fondamentale.

TITOLO RAPPRESENTATIVO: La torre nera di Stephen King

Epico

Da non confondersi con il High Fantasy, con cui condivide alcuni aspetti (tra cui l’ambientazione in un mondo parallelo o del tutto differente), il fantasy epico alza ancor di più la posta in gioco. Definiamo fantasy epici storie ad alto rischio, in cui c’è tutto da perdere. Insomma, storie in cui i personaggi si battono contro nemici di proporzioni epiche! Le vicende vertono intorno a una ricerca dal tono mitologico, per salvare il mondo da un male di proporzioni cosmiche. 

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: La trilogia dei fulmini di Mark Lawrence

Grimdark Fantasy

Considerato l’erede dello sword and sorcery, sul grimdark si è scritto molto – probabilmente perché questo sottogenere sta vivendo un’esplosione paragonabile a quella del dark fantasy qualche anno fa. Alla testa di un vero e proprio esercito che sta invadendo il mercato librario abbiamo ovviamente George Martin, grazie alla serie televisiva nata dai suoi romanzi. Da un grimdark possiamo aspettarci davvero di tutto; anzi, non ci viene risparmiato proprio nulla: mondi putridi e in declino in cui si muovono personaggi iperrealistici dalla moralità ambigua, scene di violenza grafica e sessualità esplicita.

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Il trono di spade di George R. R. Martin

Hard Fantasy

Le storie hard fantasy sono presentate e spesso incentrate su un mondo dalle leggi estremamente dettagliate e razionali. È simile alla hard scify (da cui ha preso il nome) nel suo tentare di descrivere l’ambientazione nel modo più rigoroso e logico possibile, attingendo a piene mani da elementi del folklore o della pseudo-scienza. In particolare, nel hard fantasy il sistema magico è ben definito e ha implicazioni politiche, sociali e storiche che vanno oltre le necessità delle vicende stesse. L’illusione è quindi quella di un mondo molto più ampio e complesso di quello che possiamo vedere attraverso gli occhi dei personaggi che lo attraversano.

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Il nome del vento di Patrick Rothfuss

High Fantasy

Il high fantasy è ambientato in un mondo secondario i cui elementi tipici sono un medioevo romanticizzato e una solida definizione delle leggi magiche. Sebbene sia spesso considerato come un sinonimo dell’epic fantasy, il high fantasy tende a dare più spazio all’interiorità dei personaggi e al loro arco di trasformazione, piuttosto che al plot.

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Il signore degli anelli di J. R. R. Tolkien

Letterario

Parlando di fantasy letterario bisogna procedere con cautela. La definizione stessa di qualcosa come “letterario” implica l’esistenza di qualcosa che non lo sia, ma non stabilisce termini oggettivi per l’appartenenza all’una o all’altra classe. Per decenni il fantasy è stato considerato un genere commerciale, e perciò automaticamente escluso dal reame della letteratura. Se le cose stano cambiando lo dobbiamo a opere ormai diventati classici, e ammesse di diritto nei curriculum universitari. Tuttavia, nessuna di queste considerazioni ci aiuta a stabilire cosa renda un fantasy “letterario”. Chi usa il termine specifica di fare riferimento a storie “non soltanto belle, ma scritte in modo elegante” – cioè due qualità del tutto soggettive. La sola autrice che io credo possa fregiarsi di questa etichetta (ma dubito che lo farebbe) è Ursula K. Le Guin, che dopotutto fu la prima (e per il momento sola) autrice a vincere un premio letterario tradizionalmente interdetto alla narrativa di genere.

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: La saga di Terramare di U.K. Le Guin

Low Fantasy

Ambientato nel nostro mondo, o in uno molto simile al nostro; il low fantasy è l’opposto del high fantasy: mentre il secondo ruota intorno a come i personaggi interagiscono nel proprio mondo magico, il primo si concentra su come personaggi con poteri soprannaturali vivono nel mondo reale.

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: La città delle ossa di Cassandra Clare

Per Ragazzi

Proprio il contrario del dark fantasy: ecco il tipo di romanzo che faresti leggere a un ragazzino come primo approccio al genere. Di norma i protagonisti di queste storie sono a loro volta dei bambini, alle prese con l’esplorazione di un mondo fantastico di cui conoscono poco o niente. Viene dato ampio spazio al sense of wonder e alla rappresentazione di varie razze magiche, tradizionali e originali.

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Harry Potter di J. K. Rowling

Young Adult

L’ultimo sottogenere della nostra lista è un altro peso massimo del mercato librario. Lo Young Adult è dedicato a lettori tra i 12 e i 18 anni di età, ma più della metà dei suoi fan sono adulti. Il genere tratta esperienze tipiche dell’età adolescenziale: amicizia, primi amori, relazioni, identità. In questo calderone si mescolano i classici elementi del fantasy, ma il conflitto esterno è spesso poco più che una scusa per trattare il conflitto interno, quello emotivo e di relazione, che porta i giovani protagonisti alla crescita e alla affermazione di sé. Recentemente, il fantasy young adult si è rinnovato grazie all’introduzione di un’ambientazione distopica, e ha trovato nuova linfa grazie a protagoniste femminili forti e determinate. Questa evoluzione ha permesso al genere di crescere ulteriormente, inglobando tematiche tradizionalmente affidate alla fantascienza (i.e. problema di genere, diversità di rappresentazione, inclusività, femminismo, …).

TITOLO ESEMPLIFICATIVO: Twilight di Stephenie Meyer

Bene! Per oggi è tutto, ma restate sintonizzati per il seguito della nostra rubrica!

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