Oltre la soglia: un’antologia di buon vicinato da Watson Edizioni

Se c’è una cosa che il lockdown ha insegnato proprio a tuttз, è che le nostre case sono spazi geografici e sociali. Costrettз tra quattro mura, gli occhi non facevano che vagare fuori dalla finestra. Lo stesso in ogni casa. Finché gli occhi non si sono incrociati, e abbiamo fatto una gran scoperta: lз nostrз vicinз.

Potenziale positivo

Di certo la gran parte di noi conosce chi abita le case e gli appartamenti a sé più prossimi (magari ha avuto occasione di litigarci per la pulizia delle scale. Oppure ha con loro un ottimo rapporto, basato sullo scambio di dolci e favori); ma mai come in quest’ora ci siamo resз conto che queste persone esistevano. Che rappresentano una componente della nostra vita, un potenziale sociale.

Mi torna in mente la vicenda di mia sorella, costretta in un appartamento in Regno Unito tra marzo e giugno 2020. Ha combattuto la solitudine con la sua vicina di pianerottolo: ogni venerdì aprivano le porte di casa, e improvvisavano un picnic nei rispettivi ingressi. Dopo qualche settimana, la tradizione del “landing bar” si è diffusa in tutto l’edificio.

Queste subculture urbane ci affascinano. Ci affascina pensare a cosa possono creare le persone quando la necessità le mette una accanto all’altro. In queste società in miniatura si nasconde, ne siamo convinte, il seme di una convivenza basata sul supporto reciproco e sull’inclusione. Certo, ci sono i fastidi per il cane che abbaia, i tacchi sul parquet, la tovaglia sbattuta: sentiamo parlare sempre di quelli. Ma che dire del potenziale positivo che comporta l’incontro con l’alterità?

E cosa c’è di più Altro, di più alieno, dell’individuo della porta accanto?

La nuova antologia di Watson edizioni

Watson edizioni pubblica l’antologia “Oltre la soglia: racconti fantastici e speculativi su buon vicinato e prossimità”. Un’insieme di racconti positivi – non positivisti – sul potenziale umano e sociale dell’alterità. Con la sensibilità solarpunk della curatrice Giulia Abbate, ecco quindi un variegato spaccato di come il mondo potrebbe essere, di un futuro pienamente alla nostra portata.

oltre la soglia
AA.VV., Oltre la soglia. Racconti fantastici e speculativi su buon vicinato e prossimità, Watson Edizioni
A cura di Giulia Abbate

A proposito, qui potete leggere la prefazione all’antologia scritta da Giulia.

“Le comari”

Si intitola “Le comari” il nostro contributo all’antologia di Watson edizioni. Si tratta di un racconto Intersec Fantasy: un retelling della fiaba Raperonzolo in chiave femminista. O meglio: una riscrittura del racconto che ispirò Raperonzolo, la fiaba “Petrosinella” raccontata da Giambattista Basile nel suo “Lo Cunto de li Cunti”. La fiaba di Basile inizia così:

Era na vota na femmena prena, chiammata Pascadozia; la quale, affacciatose a na fenestra, che sboccava a no giardino de n’orca, vedde no bello quatro de petrosine. De lo quale le venne tanto golio, che se senteva ashievolire. Tanto che, non potenno resistere, abistato quanno scette l’orca, ne cogliette na vraucata. Ma, tornata l’orca a la casa, e volenno fare la sauza, s’addonaje, ca nc’era menata la fauce, e disse:

«Me se pozza scatenare lo cuollo, si nce matto sto maneco d’ancino, e non ne lo faccio pentire, azzò se mpara ogne une a magnare a lo tagliere sujo, e no scocchiariare pe le pignate d’autre!»

Ma, continovanno la povera prena a rescennere all’uorto, nce fu na matina mattuta da l’orca. La quale, tutta arraggiata e nfelata, le disse: «Aggiotence ncappata, latra, mariola! E che ne paghe lo pesone de st’uorto, che viene, co tanta poca descrezione, a zeppoliarene l’erve meje? Affè, ca non te mannarraggio a Roma pe penetenzia!»

Pascadozia, negrecata, commenzaje a scusarese, decenno, ca non pe cannarizia, o lopa ch’avesse ncuorpo, l’aveva cecato lo diascance a fare st’arrore; ma ped essere prena, e dubetava, che la facce de la criatura non nascesse semmenata de petrosine; anze, deveva averele grazia, che no l’avesse mannato quarche agliarulo.

«Parole vo la zita, — respose l’orca — ; no me nce pische co sse chiacchiare! Tu hai scomputo lo staglio de la vita, si non prommiette de daremo la criatura, che farrai, o mascolo o femmena, che se sia». La negra Pascadozia, pe scappare lo pericolo, dove se trovava, ne joraje co na mano ncoppa all’autra; e cossì l’orca la lassaje scapolà. 

Giambattista Basile, “Lo conto de li cunti – Jornata seconda”

Gli elementi del nostro racconto sono tutti qui.

Basile redige la sua opera in lingua napoletana, e noi abbiamo voluto omaggiarlo con la medesima ambientazione… Anche se si tratta, vedrete, di una Napoli fantastica.

Ci sono due donne, due vicine. E una promessa fatta a cuor leggero…

I racconti

Nove racconti di autrici e autori italiani che si impegnano a immaginare il rapporto di buon vicinato e indagano le possibilità, i rischi, le fatiche ma anche – o forse soprattutto – le gioie e la forza della contiguità. Mondi che commerciano in complesse iterazioni, città vuote e misteriose, accoglienza per rifugiati climatici, principesse prigioniere, nuove soluzioni abitative e lavorative, invenzioni condominiali: queste e altre meraviglie ci aspettano… appena oltre la soglia.

  • Commando Jugendstil: Si fiorisce solo insieme
  • Sergio Beccaria: Neuroni specchio
  • Caterina Franciosi: Fiori di bambù
  • Franco Ricciardiello: Chi si ricorda di Settembre Nero?
  • Marco Melis: Matsutake
  • Gloria Bernareggi e Sephira Riva: Le comari
  • Erica Tabacco: Legami virtuosi
  • Silvia Treves: Due-Lune
  • Romina Braggion: A casa di Rita

Link per l’acquisto

L’antologia è disponibile in tutte le librerie d’Italia.

Amazon: clicca qui

Leave a Reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.