Delos Digital pubblica “Identità nomade”
A partire da oggi, nella collana Atlantis di Delos Digital potete trovare il mio racconto lungo “Identità nomade”. La collana ha la curatela di Franco Ricciardiello ed è dedicata al Solarpunk: movimento letterario, proposta di attivismo ed estetica che promuove una visione del futuro di pragmatico ottimismo.
Devo ammettere che, quando Franco mi ha contattata con la richiesta di un racconto di genere Solarpunk, ho tentennato. Pur avendo familiarità con gli sviluppi teorici di questa branca della fantascienza, la sua applicazione concreta in letteratura ha dato vita a opere completamente diverse tra loro… Come sapere se stavo effettivamente scrivendo un racconto Solarpunk?
A darmi una direzione è stata una frase della call-to-arms: “Il progetto Atlantis cerca lettori estranei al classico pubblico di fantascienza (…) per questa ragione l’editore e il curatore tentano l’esperimento di non mettere in evidenza la parola fantascienza”. Fantascienza che non sembri fantascienza, quindi… Sì, ho pensato, questa è una cosa che posso fare!
Il risultato finale è frutto di svariate riscritture e false partenze.
Lo dedico a voi, che abitate il mondo viaggiando leggeri; a voi che avete identità molteplici e non trovate pace in un solo luogo. Sapete chi siete, ma forse non conoscete ancora il vostro nome.

Un ri-conteggio di routine del patrimonio genetico da parte dell’IA preposta, rivela che Jagoda è in perfetto equilibrio tra più etnie, senza che nessuna prevalga sulle altre. In una società futura in cui è l’identità a stabilire la cittadinanza, la giovane donna scopre che il mondo ha una parte giusta e una sbagliata, e di trovarsi in quella sbagliata. Il pachiderma della burocrazia le blocca conti bancari, auto e telefono, e viene licenziata dal lavoro; sembra che sia destinata a sprofondare nei meandri di una società regolamentata da fredde Intelligenze Artificiali. Al fianco di Jagoda rimane solo il marito Umut. Le sue speranze consistono in una terapia CRISPR per ritoccare i valori genetici, oppure nei suggerimenti del professor Cherruvue, o ancora in un pronunciamento di un tribunale del Galles, dove vive, sulla legittimità di attribuire un titolo di cittadinanza ex lege: perché a decidere sarà la giudice Ndeye, la cui sentenza farà in ogni caso giurisprudenza su tutti i casi analoghi.
Leggi, disuguaglianze, etica, cambiamenti di linguaggio in un racconto lungo di Sephira Riva
Sinossi “Identità nomade”
Svincolarsi dall’autobiografia
Alcune storie richiedono un tributo di carne e sangue, “Identità nomade” appartiene senza dubbio a questa categoria. Ha avuto una genesi semplice e uno sviluppo travagliato (una costante del mio processo creativo: sapere di cosa voglio parlare, e solo in seguito scoprire dolorosamente come farlo), soprattutto perché è stato difficilissimo slegarlo dal mio vissuto personale.
Il binomio identità-cittadinanza fa parte del mio vissuto da quando sono venuta al mondo. Sono cresciuta a cavallo tra la cultura italiana di mio padre e quella croata ereditata da mia mamma. Come la mia protagonista, Jagoda, da sempre mi muovo a cavallo tra confini. Confini recenti, sofferti, pagati a caro prezzo.
Per gran parte della mia vita non sono stata a casa in nessun luogo. Nè nel mio paese di provincia, dove le anziane mi appellano “la figlia di quello che ha sposato la straniera”; nè in Croazia, dove ero (sono) “l’italianina”. Cittadina di due nazioni, straniera in entrambe. E poi straniera in Norvegia, in Germania. Straniera in Galles, mentre veniva votata la Brexit.
Con gli anni ho iniziato a comprendere che la mia irrequietezza era strutturale, esistenziale. Che il mondo è pieno di persone come me, creature in bilico tra identità e cittadinanze. Camaleonti che cambiano colore, luogo, lingua e si fanno beffe di muri e stereotipi.
Soggetto nomade
Fino a pochi mesi fa non avevo un nome che mi definisse. Intimamente, mi consideravo “straniera alla terra”. È il titolo del primo capitolo del racconto, e credo che leggendo comprenderai perché.
Poi ho avuto un incontro folgorante con una filosofa contemporanea, Rosi Braidotti. Ascoltando una sua intervista per l’evento Pensar Scrivendo ho scoperto di essere (che voglio essere) un soggetto nomade.
Essere europea oggi significa collocarmi all’interno di queste contraddizioni storiche. Significa esperire come un imprescindibile bisogno politico quello di trasformare queste contraddizioni in spazi di resistenza critica alle identità egemoniche di qualsiasi tipo. Cosí ora posso dire che la mia vita fu marchiata a fuoco dall’e-sperienza dell’emigrazione, ma che ho scelto di diventare una nomade, vale a dire un soggetto in transito e tuttavia sufficientemente ancorato a una collocazione storicamente determinata da accettarne la responsabilità e, grazie a questo, in grado di risponderne. (…) In un certo senso, il mio plurilinguismo mi ha spinta a cercare un’etica che possa sopravvivere ai molti spostamenti di linguaggio e di collocazione culturale. Un’etica che mi renda “fedele a me stessa” sebbene il “me stessa” in gioco non sia nient’altro che un complesso insieme di frammenti. Ho imparato a considerare l’intercambiabilità dei segni non come una danza macabra medievale ma come un modello orchestrato di ripetizioni. Che la complessità va rispettata senza annegarci dentro. Cosí il/la poliglotta può arrivare a essere un’entità etica che affronta la molteplicità senza cadere nel relativismo.
Rosi Braidotti, “Nuovi soggetti nomadi”
Da quel momento, non ho potuto darmi pace. Dovevo esemplificare la filosofia di Braidotti, cosa significhi essere una soggettività nomade, in forma di racconto. Ci ho provato al meglio delle mie limitate capacità… Con un racconto che non sembra di fantascienza, perché non lo è: per alcuni di noi l’identità postmoderna è il presente. Per tutti gli altri, è il prossimo futuro.
Dove acquistarlo
Titolo: Identità nomade
Autrice: Sephira Riva
Sito web editore: delos.digital
Data di uscita: 13 settembre 2022
Genere: Fantascienza
Prezzo: 1,99€ (2,99€ su Google Play)
Formato: Ebook
Lunghezza: 35 pagg.
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Enrica Masino
13 Settembre 2022 at 12:06Sono felicissima per la pubblicazione di questa tua opera! Sono sicurissima che hai fatto un ottimo lavoro. Questo post sulla nascita e lo sviluppo della storia sicuramente mi aiuterà a capire di più il senso e il messaggio del tuo racconto. Complimenti ❤️
Sephira Riva
13 Settembre 2022 at 18:39Grazie infinite per il supporto, Erica!
Spero che il racconto sia all’altezza delle aspettative 🙂