“Anatomia del Fantasy”: Lumien apre la nuova collana di saggistica!

Ormai non si può più parlare di novità per questa notizia che ha (inaspettatamente) valicato i confini della piccola bolla dellə appassionatə di critica letteraria del fantasy, ma dopo mesi di silenzio possiamo finalmente gridarlo: “Anatomia del Fantasy”, il nostro corposo manuale di scrittura e letteratura critica del fantasy, ha trovato casa presso l’editore Lumien!

L’avventura con Lumien

Lumien è una piccola realtà specializzata nel fantastico, che seppur giovane si è già fatta conoscere e amare per la sua comunicazione chiara, per l’attenzione maniacale alla componente grafica, e per l’entusiasmo nel proporre e promuovere penne esordienti italiane.

Fino all’autunno scorso, Lumien aveva all’attivo due collane, dedicate a romanzi fantasy e di fantascienza… ma nel momento in cui è apparsa la possibilità di pubblicare la nostra opera, Alvise e Giulia non hanno esitato un istante a scombinare le carte e mettere sul tavolo la proposta di una nuova collana, interamente dedicata a saggistica e manualistica.

Così è nata la collana “Lanterne”, e davvero non potevamo sperare in una squadra migliore per portare “Anatomia del Fantasy” al suo pubblico.

Il momento in cui abbiamo accettato la proposta di Lumien è stato l’inizio di una vera avventura, in cui non sono mancati ostacoli e colpi di scena: dall’editing fatto su un volo intercontinentale, ai pezzi scritti sotto i postumi alcolici della Pasqua, al video introduttivo registrato in una libreria di Firenze sotto gli occhi compassionevoli di ragazze della Gen X.

Se la scrittura di quest’opera è stata una maratona durata tre anni, preceduta da una preparazione lunga un decennio, i mesi che hanno preceduto la pubblicazione sono stati senza dubbio lo scatto finale: lo slancio in cui si prendono rischi, si mettono in campo le ultime forze, e nel tagliare il traguardo si procede ancora un po’ per inerzia, perché sembra incredibile che sia finita.

“Anatomia del Fantasy” e la collana “Lanterne”

Noi ci sentiamo un po’ le madrine della collana “Lanterne”, e abbracciamo appieno la sua missione di gettare luce sul fantastico. Sebbene esistano saggi dedicati ad aspetti specifici del fantastico, e manuali per imparare a scriverlo, spesso sono difficili da reperire (perché hanno tirature minuscole, oppure perché hanno prezzi fuori mercato) o estremamente settoriali: ben venga quindi una collana che abbracci la pluralità del fantastico e lo renda accessibile a chiunque lo ama.

Accessibilità in pratica

Il tema dell’accessibilità è stato da subito al centro della discussione con Lumien. L’accessibilità di un testo si misura con diversi elementi: linguaggio e stile, tematiche, e costo del volume. In Lumien abbiamo trovato un interlocutore attento e sensibile: ci siamo sempre trovatə concordi sulla linea da seguire, e con questa comunione di intenti abbiamo fatto le scelte che trovate in “Anatomia del Fantasy”.

  • Abbiamo cercato di combinare correttezza formale e chiarezza espositiva, perché il testo fosse comprensibile anche a un pubblico non specialistico. Abbiamo evitato l’utilizzo di gergo e la sintassi complessa di molta parte della saggistica letteraria, perché crediamo che una comunicazione di successo non possa essere criptica o autoreferenziale.
  • Abbiamo utilizzato il linguaggio inclusivo. Laddove possibile, abbiamo scelto perifrasi o termini non connotati (come lettorato e pubblico invece di “lettori”). Abbiamo evitato il più possibile il raddoppiamento (“lettori e lettrici”) perché appesantisce il testo. In più occasioni abbiamo utilizzato la schwa, in particolare per parlare di “personaggə”: le forme “personaggio” e “personaggia” sono ben documentate, ma con la comparsa di POV non binari, ci sembrava corretto utilizzare una desinenza più inclusiva.
  • Siamo consapevoli che la schwa non è la soluzione definitiva per il linguaggio inclusivo, soprattutto per le difficoltà manifestate da alcune persone con dislessia nel decodificarla. Tuttavia, ha degli innegabili vantaggi rispetto alle altre soluzioni esistenti (lo spiegavamo anche in tempi non sospetti, e ricordiamo che Sephira è stata la prima in Italia a sperimentarla in un testo di narrativa).
  • Come metodo d’indagine, abbiamo scelto gli strumenti di critica offerti dal femminismo intersezionale. Di conseguenza, ci siamo focalizzate su temi, messaggi ed elementi (sia testuali che inter-testuali) inevitabilmente legati alla nostra sensibilità contemporanea e molto spesso tralasciati da chi si occupa di fantastico (o di letteratura). Questo ci ha portate a prendere talvolta una posizione netta rispetto a testi anche molto amati (sì, anche libri che amiamo noi!), per esigenze di coerenza. Siamo consapevoli che una parte del lettorato non la prenderà bene – ma la scelta era tra scontentare qualche fan e ignorare una volta di più la richiesta di ascolto di persone marginalizzate. Non è stata una scelta difficile.
  • Abbiamo concordato con Lumien di tenere il prezzo di copertina più basso possibile. Testi come “Anatomia del Fantasy” possono arrivare a costare fino a centinaia di euro (e in verità, molti dei testi che abbiamo dovuto acquistare per mettere insieme questo manuale avevano quel costo). Noi abbiamo voluto andare in controtendenza, anche se significa che non rientreremo mai dei costi affrontati per realizzare il libro, perché un’opera con scopo divulgativo deve essere alla portata di chiunque ne abbia bisogno.

Il primo libro di una collana traccia sempre un po’ la rotta per quelli che seguiranno; perciò speriamo che anche i testi che seguiranno “Anatomia del Fantasy” andranno ad abbracciare, almeno in parte, questa filosofia.

La copertina

Non potevamo non spendere due parole sulla meravigliosa copertina realizzata da Giulia Calore dello studio grafico OCALAB, che è senza dubbio il motivo per cui un umile testo di saggistica è diventato virale su Instagram. Giulia non si è occupata solo della copertina, ma anche delle due grafiche interne al volume: l’albero dei sottogeneri del fantasy e gli ecosistemi delle creature magiche.

È un’artista straordinaria, e ci ha fatte re-innamorare del progetto nei caotici giorni della correzione di bozze (è facile deprimersi quando devi rileggere per l’ennesima volta un volume di 470 pagine). Soprattutto, ha dimostrato al mondo che anche un saggio può avere una copertina che sia al contempo elegante e un po’ pop.

Sì, ma quando esce?

Niente paura, ormai siamo agli sgoccioli! “Anatomia del Fantasy” sarà disponibile a partire dal 16 maggio, ma lo troverete in anteprima al Salone del Libro di Torino.

Quindi, che state aspettando?

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