Ricette letterarie: gli arancini di Montalbano
La ricetta letteraria di oggi è ispirata ai “Racconti di Montalbano” di Andrea Camilleri e sono, ovviamente, delle arancine. 🍊
Partiamo dall’annosa questione: si dice arancina o arancino?
La risposta è: dipende.
Se siete nella zone est della Sicilia (Catania e Messina) sarà arancino.
Se siete nella zona ovest della Sicilia (Trapani e Palermo) allora è femmina, quindi arancina. Non è solo un problema geografico, ma anche di ricetta. Ogni zona ha la sua che ne caratterizza forma e ripieno.
Se, come me, siete stranieri in terra sicula, fate attenzione a quello che dite se non volete offendere il vostro ospite.
Quelle che vi propongo io sono arancinE, in quanto ho sposato un siculo della zona ovest. Quindi spero che Montalbano e la cuoca sopraffina Adelina mi perdonino. (Già, loro mangiano arancinI come ho scoperto nel racconto “Gli arancini di Montalbano.)
Tornando a casa a Marinella, trovò sul tavolino della cucina un biglietto della cammarera Adelina.
Gli arancini di Montalbano, Andrea Camilleri
“Mi ascusasi se mi primeto che dumani a sira esento che è capo di lanno e sento che i me’ dui fighli sunno ambitui in libbbirtà priparo ghli arancini chi ci piacinno. Se vosia mi voli fari l’onori di pasare a mangiare la intirizzo lo sapi.”
La ricetta che vi propongo è la mia personale rivisitazione di quella che lo Chef Natale Giunta ha condiviso sul suo profilo Facebook.
Essendo la sua una versione palermitana parrebbe utilizzare troppa besciamella per il palato trapanese di mio marito… (vedete, non scherzavo quando vi dicevo che la ricetta cambia di zona in zona!)
Gli arancini (arancine) di Montalbano

Ingredienti per 15 pezzi
500 g di riso,
1,2 litri di brodo vegetale,
50 g di burro,
1 bustina di zafferano,
100 g di prosciutto,
1 mozzarella fiordilatte,
Per la besciamella
250 ml di latte,
50 g di farina,
50 g di burro,
un pizzico di noce moscata,
sale
Per la panatura
100 g di farina,
100 ml d’acqua,
100 g di pangrattato,
1 litro d’olio di semi d’arachidi
Preparazione
Scaldate il brodo in una grande pentola. Unitevi il burro e lo zafferano, fateli sciogliere a fuoco medio e portate a bollore.
Aggiungete il riso, mettete il coperchio e cuocete 12-13 minuti finché il riso avrà assorbito tutto il brodo.
Stendete il riso su una teglia e lasciatelo raffreddare completamente.
Tagliate il prosciutto e la mozzarella in dadini piccoli e omogenei.
Per la besciamella: fate scaldare in un pentolino il latte, insaporitelo con un pizzico di sale e di noce moscata. Sciogliete, in un altro pentolino, il burro, unite la farina e fate dorare, mescolando in continuazione, 2-3 minuti circa.
Versate il latte nel pentolino con il roux e mescolate con una frusta finché avrete ottenuto una besciamella densa e corposa (ci vorranno circa 10 minuti).
Lasciate raffreddare completamente la besciamella, unite il prosciutto e la mozzarella a dadini e mescolate. Trasferite in un contenitore ermetico e tenete in frigorifero 20 minuti almeno o fino al momento di realizzare le arancine.
Prendete una porzione di riso e stendetela nella vostra mano, creando una fossetta al centro. Mettetevi un po’ di ripieno e richiudete il riso dando la forma all’arancina (quelle al prosciutto solitamente hanno una forma leggermente allungata – da neofita mi sono limitata a farle tonde!)
Procedete così fino a esaurimento degli ingredienti.
Per la panatura: versate il pangrattato in un piatto fondo.
Mescolate la farina e l’acqua in un secondo piatto, fino a ottenere una pastella piuttosto liquida, senza grumi.
Passate le arancine, prima nella pastella, poi nel pangrattato.
Scaldate l’olio in una padella (o nella friggitrice, come siete più comodi) fino a raggiungere una temperatura di 150°.
Friggete le arancine per circa 7 minuti, voltandole per dorarle da ogni lato.
Scolatele su carta assorbente da cucina e mangiatele ben calde!
Questa è la mia modesta versione, che ha comunque bisogno ancora di qualche aggiustamento per incontrare i gusti personali della famiglia.
Per il ripieno in realtà potete sbizzarrirvi: potete evitare la besciamella e mettere solo prosciutto e mozzarella (come nel trapanese); potete utilizzare il vostro ragù, a cui aggiungere i pisellini. Ma potete anche metterci fontina e speck o spinaci e salsiccia… Largo alla fantasia! Ne ho provate di tutti in gusti nelle mie estati sicule.
Come sempre, trovate gli step nelle stories di oggi sul nostro profilo Instagram (e poi nel circoletto in evidenza). Fateci sapere se vi è piaciuta la nostra nuova ricetta!
Buone letture e buon appetito!
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