Di uomini e di capre: la Macedonia di Luan Starova

Continua il nostro viaggio attraverso l’Europa di città in città, di nazione in nazione. Dopo aver attraversato l’Azerbaijan di Kurban Said e aver esplorato la città di Oxford, è la volta di una meta fuori dalle strade sbattute, con l’autore Luan Starova come guida.

Nel suo romanzo-biografia “Il Tempo delle Capre”, Luan Starova, un albanese che ha trascorso gran parte della sua vita nella Repubblica di Macedonia, racconta la Skopje dei tardi anni ’40, appena prima della rottura tra Tito e Stalin. A fronte di questi sconvolgimenti politici, la classe dirigente mette in atto goffamente assurde politiche dettate dal governo centrale. In un crescendo grottesco, mentre i cittadini di Skopje fanno la fame, il governo inizia una lotta senza quartiere alle capre, giudicate “nemiche del socialismo”, per trasformare forzatamente centinaia di caprai nella nuova classe operaia. Insieme, il padre dell’autore e il leader dei caprai – un intellettuale e un analfabeta – cercano di capire da dove nasca la forza distruttiva che si vuole insinuare nelle loro vite e sottrarre gli animali che li hanno salvati dalla malnutrizione, accompagnandoli attraverso secoli di guerre e cadute di imperi; ciascuno trovando le risposte nell’altro, tentando e fallendo in una prova impossibile.

E in effetti una legge promulgata il 13 Dicembre 1948 richiede l’abbattimento di decine di migliaia di capi di bestiame, in linea con la legge che proibiva il possesso delle capre. Ancora oggi gli storici si dividono sulle motivazioni dietro il massacro. Togliere ricchezza ai proprietari terrieri? Salvaguardare i terreni dalla deforestazione? Oppure si trattò dei piani di industrializzazione di Tito, per creare una nuova classe proletaria urbana?

Talvolta la realtà fa a gara con l’immaginazione, e la supera per assurdità.

Eppure, stranamente, per fare fronte a ogni disgrazia il padre dell’autore rinuncia all’azione, e si china sui suoi libri. Scrive Starova:

 

My father’s books brought him the greatest comforts during the meanderings of his fate. Yes, he had rescued them from wars and misfortunes, and they, in turn, had shown him the path to safety during other times, which, though peaceful, were filled with uncertainty. His books widened the family circle.

Books and reading gave us strength in our battles with time. When crucial family decisions had to be made, my father turned to his books. The books held my father back from precipitous decisions in his life.

In the cabinets of the new house, he kept every imaginable kind of book, both sacred and scholarly, written in Arabic, Latin, or Cyrillic script. He had old encyclopedias, books relating to astronomy, history, law, and the history of religions, dictionaries, grammars, maps, and atlases.

We were hammed in, confined within ever-changing and uncertain Balkan borders, but the books broadened our horizons and carried us long distances.

 

[Il più grande conforto di mio padre di fronte alle vicissitudini del destino erano i suoi libri, che aveva protetto da guerre e disgrazie. In cambio, loro gli avevano mostrato la via della salvezza in altri momenti, momenti di pace eppure pieni di incertezza. I suoi libri avevano spalancato le porte della famiglia.

I libri e la lettura ci davano forza nella nostra battaglia contro il tempo. Quando era necessario prendere decisioni fondamentali per la famiglia, mio padre si rivolgeva ai libri. I libri lo trattenevano dalle sue decisioni affrettate.

Nelle vetrine della casa nuova teneva ogni possibile tipo di libro, sia saggi che testi sacri, scritti in caratteri arabi, latini e cirillici. Aveva vecchie enciclopedie, libri di astronomia, storia, legge, e storia della religione, dizionari, grammatiche, mappe e atlanti. Noi venivamo schiacciati, imprigionati dalle frontiere balcaniche, incostanti e insicure, ma i libri allargavano i nostri orizzonti e ci portavano lontano.]

Se sono riuscita a incuriosirvi, andate a cercare questo libro. Ne esiste una traduzione italiana (anche se io l’ho letto in inglese, la traduzione di cui sopra è della mia coinquilina), ma le opere tradotte dal macedone  si contano sulle dita di una mano. Se anche ne sapessimo di più su questo piccolo Paese balcanico, non sarebbe comunque ragione sufficiente per rinunciare a un piccolo capolavoro come questo.

 

TITOLO: Il tempo delle capre

AUTORE: Luan Starova
A cura di Tullio Pironti

EDITORE: Tullio Pironti 

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