La verità è scritta sul tuo volto

Credo che il titolo prescelto per questo post sia familiare a molti, certamente a chi seguiva gli interessanti casi del dottor Lightman della serie tv “Lie to me”.
Ho sempre apprezzato questo telefilm, affascinata dalla scienza dietro le bugie. Scoprire che l’intero show si ispira a un libro, I volti della menzogna di Paul Ekman, non ha fatto altro che rendermi piacevolmente felice.

La lettura non è semplicissima: è un saggio e come tale tratta in maniera approfondita i vari step degli studi e delle ricerche. Ma Ekman è magistrale nel riportare esempi concreti, spesso ripresi dalla letteratura, da fatti storici ben noti (come il caso Watergate o la Seconda Guerra Mondiale) o specifici di personaggi pubblici (Woody Allen) che aiutano il lettore a capire.

La mia intenzione nello scrivere questo libro non era quella di rivolgermi solo alle persone interessate professionalmente ai casi più eclatanti e pericolosi di contraffazione. Mi sono infatti convinto che analizzare come e quando le persone mentono e dicono la verità possa servire a capire meglio molti rapporti umani.

Per uno scrittore, date queste premesse, viene subito da domandarsi se sia una fonte – anzi, una miniera – di informazioni per rendere i personaggi delle proprie opere più interessanti.
Perché, se è vero che si parla soprattutto di metodi su come smascherare le bugie, prima di tutto si studiano le emozioni pure e i loro effetti, per capirne il meccanismo e arrivare alla menzogna in sé.
Come si comporta una persona quando è felice? Come reagisce quando è in collera o triste? Come fa a camuffare la paura, o al contrario, come emerge sul volto? Sono questi gli aspetti interessanti.
Se poi vogliamo parlare anche di menzogne, nessun problema: in fin dei conti, non è certo improbabile che i nostri personaggi mentano. Anzi…
E allora, conoscendo la giusta dose di espressioni facciali, mimiche, tono della voce e movimenti del corpo che si assumono quando si prova una determinata emozione, si potrebbe dare al proprio personaggio una dimensione tutta nuova. Questo vale ancora di più per i personaggi secondari, quelle lucciole che appaiono e scompaiono nella narrazione perché il loro ruolo è breve e circoscritto.
Solitamente sono di una bidimensionalità imbarazzante, che mette in serie difficoltà l’autore nel cercare di renderli interessanti, nonostante la loro corta esistenza.

Se è vero che non è facile nascondere un’emozione, non lo è neppure fingere un’emozione che non si prova, anche quando non c’è da occultarne nessun’altra. Non basta davvero dire «Sono arrabbiato», oppure «Ho paura». Se vuol essere creduto, chi finge dovrà anche apparire arrabbiato o impaurito. Non è facile mettere insieme tutti i movimenti giusti, le particolari alterazioni della voce che sono indispensabili per falsificare un’emozione. Ci sono dei movimenti del volto, per esempio, che pochissimi sono capaci di eseguire volontariamente, ma che sono cruciali per fingere efficacemente dolore, paura o rabbia.

“Show don’t tell” è uno dei mantra degli scrittori. Questo saggio ci fornisce molti strumenti per applicare la regola.
Pensate a quante frasi inutili e ridondanti si potrebbero cancellare con un colpo di gomma e sostituire con una efficace, breve descrizione. Oppure, al contrario, via tutti quegli inutili “mentì” o “si emozionò” che solitamente seguono il dialogo ma che nulla aggiungono al pathos  e alla veridicità del momento.
Un nuovo mondo di sfumature nel dialogo e nelle azioni, una spinta alla narrazione per rendere più facile al lettore immedesimarsi.

Come tutti gli strumenti va dosato, per evitare che i personaggi diventino delle “macchine della verità” ambulanti e gettare al vento tutto il lavoro fatto per innalzare il livello di realismo del testo: si rischierebbe di rendere antipatico – o peggio, incredibilmente falso e irreale – il personaggio.

Quindi, tutti davanti allo specchio a studiare le proprie espressioni!

TITOLO: I volti della menzogna – Gli indizi dell’inganno nei rapporti interpersonali
AUTORE: Paul Ekman
EDITORE:  Giunti

i volti della menzogna

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