Antagonismo e conflitto a ModenaPlay2022

Lo scorso 22 maggio abbiamo avuto il piacere di partecipare a ModenaPlay2022, l’annuale Festival del Gioco che si tiene a Modena. Nonostante la sfortunata concomitanza con il Salone del Libro di Torino, l’evento (ormai giunto alla sue tredicesima edizione) ha richiamato oltre 40mila persone e 150 espositori, grazie a un ricchissimo calendario di oltre 700 eventi. Uno di questi era il panel “Antagonismo e conflitto: nonviolenza tra realtà, narrativa fantastica e GDR“, organizzato da noi e l’Associazione ludica culturale “La Dimora“, e ospitata da Federludo.

Ha senso parlare di nonviolenza nel fantasy?

Abbiamo iniziato a porci questa domanda dopo aver letto il saggio “Potere forte: attualità della nonviolenza” (Roberta Covelli, effequ) e aver dialogato con l’autrice nel corso di una diretta su questo tema.

“Antagonismo e conflitto: nonviolenza tra realtà e narrativa fantastica” – diretta Facebook con Roberta Covelli (effequ) e Mario Pesce (La Dimora Associazione Ludica Culturale)

Nell’immaginario collettivo, il fantasy è legato a doppio filo con scene di battaglie campali, eserciti sterminati che si fronteggiano, intrighi di palazzo, assassini che si muovono nell’ombra, avventurieri mercenari e mostri. Moltissime scene iconiche di grandi classici sono legate a momenti di scontro violento: l’abitudine a queste scene ci fa credere che siano un ingrediente fondamentale per qualsiasi storia fantasy di successo. Ma è davvero così? Il fatto che l’ambientazione di un romanzo presenti un contesto violento, significa che anche il conflitto narrativo debba essere di natura violenta? È possibile svincolarsi dalla dicotomia contrapposizione-sopraffazione e immaginare nuovi scenari di risoluzione del conflitto?

Chiamiamo le cose con il proprio nome

Un primo problema che si incontra nell’analisi di questo tema è dovuto alla grande confusione esistente in merito a conflitto narrativo, conflitto violento e antagonismo. È un tema che approfondiamo nella nostra Guida al Fantasy: spesso il conflitto narrativo viene equiparato al conflitto violento (il termine stesso, “conflitto” contribuisce a questa ambiguità), ma soltanto il primo è indispensabile per una storia.

Infatti, ciò che serve a ogni storia è quel qualcuno, o qualcosa, che lavora in opposizione allə protagonista. Puoi chiamarlo “scontro di volontà”, ma dall’altra parte potrebbe trovarsi un elemento inanimato, o la società, o l’universo. McKee lo chiama “Il principio di antagonismo”: la possibilità che un personaggio e la sua storia siano affascinanti e coinvolgenti dipende dalle forze che gli si oppongono.  Senza antagonista non avremmo la storia, perché l’eroe/ina non avrebbe alcun bisogno di fare il primo passo, o partire all’avventura.

Tuttavia, nel fantasy l’opposizione antagonista-protagonista prende spesso una forma violenta. Siamo prigionierə di un fraintendimento: che la contrapposizione comporti sopraffazione. Questo ci impedisce di individuare percorsi narrativi alternativi, basati su dialettica e possibilità di confronto. Dobbiamo slegare il concetto di antagonista da quello di nemico, e cominciare a ragionare in termini di forze e di desideri contrapposti… Perché l’avversariə potrebbe essere tanto il mondo esterno, quanto il mondo interiore.

Teoria e pratica a ModenaPlay2022

Se non puoi immaginarlo, come puoi sperare che accada?

La necessità di trovare risoluzioni nonviolente al conflitto è di natura pragmatica. Se non siamo in grado di immaginare un futuro diverso, come potremo costruirlo? Ecco quindi che non solo la narrativa fantastica, ma anche il gioco di ruolo, si rivelano strumenti formidabili per la creazione di scenari e di strategie fuori dagli schemi. Durante il panel di ModenaPlay2022, la blogger Francesca di La Biblioteca di Zosma ci ha supportato nella ricerca di esempi della letteratura fantastica che rifuggono l’approccio violento; come la duologia “Il sognatore” di L. Taylor – in cui il compromesso è la sola via possibile per la salvezza delle parti in lotta, il perdono non è preteso né dovuto, e la giustizia agisce in forma restaurativa. Tutti questi elementi sono tipici dell’attivismo nonviolento.

La nonviolenza infatti è un rifiuto attivo, una filosofia, una proposta pratica: azione al servizio del prossimo. Perciò, la nonviolenza è diversa dall’inerzia, che può tradursi in ingiustizia. Non è nemmeno pacifismo, che non esclude il ricorso alla violenza per ristabilire l’ordine. Gli strumenti della nonviolenza sono l’immaginazione, l’educazione al pensiero critico e alla responsabilità individuale, il dialogo e l’ibridazione con l’altro. Il suo obbiettivo non è la sconfitta dell’avversario, ma la trasformazione del rapporto.

Lo scenario di ModenaPlay2022

Al termine di una sentita tavola rotonda (le domande non sono mancate, e hanno rivelato un pubblico acuto e attento alle prospettive aperte dalla messa in discussione del conflitto di matrice violenta), lo psicologo e autore del GDR steampunk “Ingranaria” Michele Dal Bo ci ha guidatə nel mettere alla prova il paradigma nonviolento. Lə partecipanti sono statə invitatə a dividersi in due gruppi e inscenare un semplice conflitto. Analizzando le motivazioni di ambo le parti, e seguendo a ritroso l’escalation che ha portato al punto di rottura, i gruppi sono stati invitati a mettersi a confronto per trovare terreno comune e una possibilità di accordo. È infine emerso che una risoluzione superficiale non accontentava le principali voci antagoniste: pur riuscendo a sanare la situazione contingente, non avrebbe garantito una pace duratura. Soltanto un’ulteriore confronto tra i due elementi chiave, mettendo in luce il sottotetto emotivo del conflitto, ha potuto condurre a una risoluzione completa.

La nostra prima avventura a una fiera è stata quindi un vero successo. Non soltanto siamo riuscite a sopravvivere all’organizzazione di un evento di questa portata (incredibile!), abbiamo davvero imparato moltissimo dal confronto con il pubblico e dalla sessione di gioco di ruolo (anche questa era una prima volta!). La centralità di questo tema è stata confermata dall’interesse che ha circondato l’evento a ModenaPlay2022, e dalle discussioni scaturite da esso. Senza dubbio avremo modo di tornarci e approfondire l’argomento in altre sedi. Per il momento, non ci resta che dire Grazie.

3 Comments

  1. Rocco

    13 Giugno 2022 at 10:26

    Grandi emozioni al ModenaPlay2022 e, grazie a questo evento, grande ispirazione per i progetti futuri.
    Mi chiedo se ci sia un modo per codividere l’audio di quanto si è detto con coloro che non hanno avuto la fortuna di essere lì quel giorno.

  2. Sephira Riva

    13 Giugno 2022 at 11:45

    Ciao Rocco, abbiamo registrato l’incontro: sarà disponibile sulle piattaforme social di “La Dimora, associazione ludica e culturale” non appena avremo ottimizzato l’audio. Ovviamente riporteremo il collegamento anche sulle nostre pagine e in un aggiornamento a questo articolo. Grazie per il tuo interesse!

  3. Rocco

    13 Giugno 2022 at 17:08

    Grassie! ^_^

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